29 thoughts on “The Beauty of Dance!

  1. Sono così felice, tu sapessi, quando ballo. Non ho piedi, non ho braccia, non ho cuore, non ho mani. Solo vento e gioia. Vento e gioia. Ad ogni giro mi sembra di volare. Ad ogni salto mi sembra di rinascere. È come una giostra che non ha niente a che fare, capisci, con tutta questa roba. Il tavolo, quella lettera, le arance troppo mature. E questa luce, dalla finestra, il bambino che piange e tu che mi guardi e ti incanti. Niente. Niente di tutto questo. Non che non apprezzi ogni giorno, questo no, io ti amo, amo tutti voi, vi amo da morire e non potrei vivere altrove, ma vedi, quando giro in mezzo alle altre, io e i miei colori; quando giro non sono qui. Devo aspettare di atterrare. E mi accorgo di avere volato la sera, quando mi sfilo il vestito e lo tengo fra le mani. Sono le condizioni dell’orlo, così sporco e usato, che mi riportano al mondo.

    p.s. Questa è una storia di fantasia, ogni riferimento nel racconto a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.
    Chi vi si riconoscesse non se ne abbia a male. Se qualcuno ritiene offensivo o lesivo alla sua immagine quanto riportato può chiederne cancellazione immediata commentando il contributo. grazie

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    1. La danza ti aiuta a volare con la fantasia, ti fa uscire da te stesso come i danzatori sufi che girano e girano un braccio in alto verso il cielo e uno in basso verso la terra, la danza ci rende felici, ci rende belli, ringiovanisce il corpo, cancella l’energia negativa, interconnette mente, spirito e corpo, la danza ci rende liberi…
      Grazie Ginevra per la tua bella storia, molto molto leggera come la mia immagine e grazie ancora per la tua presenza che valorizza le mie immagini…

      ora non sò, mi viene in mente Leopardi:
      La donzelletta vien dalla campagna,
      In sul calar del sole,
      Col suo fascio dell’erba; e reca in mano
      Un mazzolin di rose e di viole,
      Onde, siccome suole,
      Ornare ella si appresta
      Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
      Siede con le vicine
      Su la scala a filar la vecchierella,
      Incontro là dove si perde il giorno;
      E novellando vien del suo buon tempo,
      Quando ai dì della festa ella si ornava,
      Ed ancor sana e snella
      Solea danzar la sera intra di quei
      Ch’ebbe compagni dell’età più bella.
      🙂

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