Io con questa foto pensavo alla paura collettiva tipo l’Uomo Nero ma poi chissà perché mi è venuto in mente il Babau tipicamente italiano!
In realtà la tua nonna forse faceva riferimento a quelle “ghost stories” raccontate da Poe, Dikens… o Amleto!
Oh no, si riferiva agli insegnamenti e alle superstizioni ben precise apprese al collegio delle suore negli anni fine ‘800. Si sposo’ innocentissima nel 1900 a 22 anni senza saper di dove venivano i bambini….Per fortuna sposo’ un medico condotto, a Savigliano, che – LUI – era meglio informato.
Dal dettaglio individuale o dalla letteratura si puo’ arrivare all’universale, e viceversa, ma lei non lo sapeva.
Mia nonna mi e’ morta ‘in mano’ posso dire. Una morte veloce, tanto semplice e dolce che mi tolse per sempre la paura di essa. Era il 1960.
(PS: Hai visto che ti ho dedicato la pagina ‘ Il caffe’ ‘ ?)
Le religioni si nutrono delle paure ancestrali dell’uomo, camminare sulla retta via per non cadere nel baratro, quindi il buio, il mistero, la morte!
Anche la tradizione delle favole vive di questi concetti e personaggi oscuri non meglio definiti.
L’immagine che ho postato voleva fare riferimento a questo, poi mi è venuto in mente che Buzzati aveva scritto un libricino di racconti dove cercava di sfatare quelle credenze e si parlava del Babau come un personaggio buono, mi era sembrato molto carino.
Tutti vorremmo morire come la tua nonna a casa nostra con le persone care intorno, sarebbe tutto più naturale, speriamo bene!
ciao Vanni
…l’uomo delle nevi?…
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l’uomo delle nevi? no troppo lontano, questo è il Babau!!!
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Ah….
…’cipicchia…..
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Si, ma non fa paura a nessuno!
http://www.progettobabele.it/rubriche/babaubuzzati.php
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l’inconscio collettivo…non sapevo di questo libro di Buzzati…
be’ io avevo paura del babau…
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io degli spettri sotto il letto!
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😀
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E” lo spettro che appare nello specchio, me l’aveva detto mia nonna, che s’intendeva di queste cose.
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Io con questa foto pensavo alla paura collettiva tipo l’Uomo Nero ma poi chissà perché mi è venuto in mente il Babau tipicamente italiano!
In realtà la tua nonna forse faceva riferimento a quelle “ghost stories” raccontate da Poe, Dikens… o Amleto!
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Oh no, si riferiva agli insegnamenti e alle superstizioni ben precise apprese al collegio delle suore negli anni fine ‘800. Si sposo’ innocentissima nel 1900 a 22 anni senza saper di dove venivano i bambini….Per fortuna sposo’ un medico condotto, a Savigliano, che – LUI – era meglio informato.
Dal dettaglio individuale o dalla letteratura si puo’ arrivare all’universale, e viceversa, ma lei non lo sapeva.
Mia nonna mi e’ morta ‘in mano’ posso dire. Una morte veloce, tanto semplice e dolce che mi tolse per sempre la paura di essa. Era il 1960.
(PS: Hai visto che ti ho dedicato la pagina ‘ Il caffe’ ‘ ?)
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Le religioni si nutrono delle paure ancestrali dell’uomo, camminare sulla retta via per non cadere nel baratro, quindi il buio, il mistero, la morte!
Anche la tradizione delle favole vive di questi concetti e personaggi oscuri non meglio definiti.
L’immagine che ho postato voleva fare riferimento a questo, poi mi è venuto in mente che Buzzati aveva scritto un libricino di racconti dove cercava di sfatare quelle credenze e si parlava del Babau come un personaggio buono, mi era sembrato molto carino.
Tutti vorremmo morire come la tua nonna a casa nostra con le persone care intorno, sarebbe tutto più naturale, speriamo bene!
ciao Vanni
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Grazie. Ciao – Vera.
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Ave!
Ti ho nominato per il “shine on award”.
Cordialità!
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Ohh graziieee, ma a che serve?
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Ah boh!
Dev’essere una moderna catena di Sant’Antonio….
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Ah vabbe! allora ci studio!
ho trovato questo: http://it.wikipedia.org/wiki/Meme
comunque grazie!
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Complicatissimo!
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difatti, te l’ho postato apposta!
ciauz
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Love the shapes and depth of field. Very effective!
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Grazie Carissa, I like your comment, it is always acute.
Ciao Vanni 🙂
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oh, baby-boy, you shouldn’t look at rubbish like that…at least he sits on daddy’s lap
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The is explaining that no one should be afraid, there’s his dad who protects him!
shame that these fears remain forever!
ciauz, Vanni 🙂
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